Il medico, secondo l'accusa, in cambio di provvigioni, tangenti e benefit avrebbe favorito due aziende di protesi acustiche dispensate dal servizio sanitario nazionale. Complessivamente nell'indagine, denominata "Udito", sono state indagate 30 persone. Sequestri preventivi anche dei conti correnti degli arrestati.

I quattro arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni del Ssn, corruzione e falso ideologico.

Il medico, secondo i carabinieri del Nas di Cagliari, avrebbe dirottato sistematicamente i pazienti, che visitava nelle strutture sanitarie dell'Asl di Carbonia, Sanluri e Oristano, verso due ditte amiche che si occupavano della fornitura di protesi acustiche, producendo anche false prescrizioni e alterando i referti audiometrici al fine di far rientrare i parametri di sordità in quelli richiesti per la corresponsione del contributo Asl. Così son stati arrestati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni del Ssn e falso ideologico l'otorinolaringoiatra dell'Asl Giulio Giovanni Sulis, di 53 anni, originario di Bosa ma residente a Selargius, Riccardo Vizzino, di 46, di origini romane ma residente a Cagliari, titolare della Nuova Econ Acustica Srl di Cagliari, ed i fratelli Maurizio e Luca Carboni, rispettivamente di 54 e 44 anni, titolari della della ditta Centro Controllo Sordità. I quattro si trovano agli arresti domiciliari su ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pm Enrico Lussu è firmata dal gip Giorgio Altieri. L'indagine è stata avviata da alcuni anni e sono coinvolti complessivamente 30 indagati

INDAGINI PARTITE NEL 2012 - Le indagini condotte dai carabinieri del Nas sono partite nel 2012 in seguito ad una segnalazione confidenziale ricevuta da un cittadino che ha fornito ai militari la registrazione di una conversazione fra medico e paziente. Una chiacchierata in ambulatorio in cui l'otorino operava e in cui si evinceva chiaramente il tentativo di Giulio Giovanni Sulis di dirottare il paziente con problemi di udito verso una struttura ben precisa in cui veniva venduto l'apparecchio acustico. Ricevuta la segnalazione i militari hanno fatto scattare accertamenti e attività tecniche che hanno consentito di individuare la truffa. Il medico, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, aveva un accordo preciso con due ditte cagliaritane, un "patto stabile e duraturo" come ha sottolineato il comandate del Nas, Giovanni De Iorgi, in una conferenza stampa. Il medico si impegnava personalmente affinché i pazienti visitati negli ambulatori pubblici di Carbonia, Mogoro e Guspini, e in quelli privati di San Sperate e Cagliari, si rivolgessero alle due ditte per l'acquisto degli apparecchi acustici. Per facilitare il "passaggio" avrebbe falsificato i referti medici. Non tutte le visite, infatti, venivano fatte in ambulatori pubblici ma nello studio privato, anche se poi dalle carte risultava il contrario. Talvolta veniva certificata una patologia più grave in modo da far ottenere ai pazienti il contributo dell'Asl. I carabinieri hanno scoperto inoltre che in alcuni casi i pazienti erano stati visitati da altri medici che non li avevano giudicati sordi o bisognosi di protesi, ma dopo la visita con il dottor Sulis la diagnosi veniva ribaltata. Le ditte ricambiavano la disponibilità col pagamento di provvigioni del 10-20% per ogni apparecchio venduto, ma anche con tangenti sotto forma di denaro, pagamento delle spese sostenute per la riparazione dell'auto, l'acquisto di un motore nautico, viaggi, soggiorno per corsi di aggiornamento specializzati. Per il momento i carabinieri hanno accertato circa 50 casi per un giro d'affari di 50 mila euro, cifra che è stata sequestrata nei conti correnti degli arrestati, ma il giro sarebbe più ampio visto che il medico dirottava verso le due ditte decine di pazienti al giorno.

IL GIP - "Uno spaccato inquietante sulla situazione della sanità pubblica, una condizione distorsiva della concorrenza", lo scrive il gip Giorgio Altieri nell' ordinanza che oggi ha fatto finire ai domiciliari quattro persone, un medico dell'Asl e i titolari due aziende che fornivano apparecchi acustici. Il medico avrebbe dirottato i pazienti verso le due aziende cagliaritane danneggiando però anche una nota società italiana che fornisce le stesse apparecchiature. Sono in corso perquisizioni negli ambulatori e negli appartamenti di indagati e arrestati, anche a Torino e Bari dove si sarebbero tenuti convegni e master a cui avrebbe preso parte l'otorino cagliaritano. Sequestrati documenti, computer e tablet.
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