Potrebbe essere stata recuperata dai carabinieri della Sezione investigazioni del Comando provinciale di Sassari l'arma utilizzata per il triplice omicidio di Giovanni Maria Azzena, della moglie Giulia Zanzani e del figlio Pietro di 12 anni. Secondo quanto scrive Andrea Busia sull'Unione Sarda in edicola, si tratta di una chiave inglese rinvenuta durante i nuovi sopralluoghi all'interno dell'abitazione e del garage di Angelo Frigeri, l'operaio di 32 anni arrestato per omicidio volontario plurimo con l'aggravante della crudeltà. La chiave inglese è lunga tra i 20 e i 30 centimetri ed è quella utilizzata per avvitare e svitare bulloni di tubature particolarmente grandi (un arnese che si utilizza con due mani). Al momento non si ha la certezza che si tratti dell'arma usata per tramortire la famiglia Azzena. I carabinieri invieranno con buona probabilità la chiave inglese ai colleghi del Ris per verificare la presenza di eventuali tracce biologiche - a quanto pare l'utensile da lavoro era stato lavato - ma soprattutto per avviare una comparazione tra le ferite riscontrate sui cadaveri di padre, madre e figlio con "l'oggetto contundente", per accertare quindi se le ferite sono compatibili con la chiave sequestrata nei giorni scorsi.
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