L'amianto ha fatto altre due vittime nell'oristanese: lo denuncia l'associazione regionale ex esposti amianto (Area). Sono due fratelli di 64 e 67 anni che avevano lavorato assieme per vent'anni nello stabilimento della Sardit di Oristano. Uno, il più giovane, residente a Santa Giusta, è morto oggi di asbestosi. L'altro, residente invece a Nuraxinieddu, un mese e mezzo fa di mesotelioma. Avevano cominciato a lavorare nello stabilimento della zona industriale di Oristano nel 1973. "L'amianto è stato puntualissimo e li ha uccisi a 40 anni esatti dall'inizio della loro esposizione all'amianto", ha commentato Gianpaolo Lilliu, presidente di Area, di cui i due fratelli erano soci. "Ormai siamo in piena emergenza sanitaria e ambientale derivante dal rischio amianto, non possiamo più permetterci ritardi per intervenire in modo serio, concreto e definitivo per tutelare l'ambiente e la salute degli ex esposti, degli esposti e di tutti i cittadini", ha detto ancora Lilliu, che solo pochi giorni fa aveva denunciato lo "scippo" a favore dell'Expo di Milano di due milioni di euro destinati al Fondo dell'Inail per gli ex esposti. Proprio per sollecitare maggiore attenzione a un problema che nell'oristanese, dove oltre alla Sardit operava anche la Cema di Marrubiu, ha dimensioni preoccupanti, giovedì 29 l'Associazione incontrerà a Cagliari di mattina la commissione Ambiente del Consiglio regionale e nel pomeriggio l'assessore competente Donatella Spano. L'obiettivo, ha spiegato Lilliu, è quello di trovare subito le risorse necessarie a bonificare prima dell'estate le spiagge dell'oristanese dall'amianto rimasto sotto la sabbia dopo le demolizioni dei casotti avvenute negli anni '70 e '80.
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