Salvatore Usala, portavoce del Comitato 16 Novembre, ha annunciato una manifestazione la prossima settimana, mercoledì 7 maggio, alle 10,30 davanti al dicastero di via XX settembre a Roma. Contestualmente l'associazione malati Sla e malattie altamente invalidanti annuncia uno sciopero della fame e della sete. Usala e il comitato intendono così incalzare il governo sulle politiche assistenziali a favore dei malati di gravi malattie invalidanti come la Sla. "Il presidente Renzi fa il gradasso con gli 80 euro in più in busta paga - scrive Usala -, ma dimentica di occuparsi di un altro esercito che non soffre di meno, anzi: 8 milioni di pensionati sotto i 1.000 euro, milioni di persone con disabilità con 280 euro, milioni di incapienti, ma sopratutto milioni di disoccupati". Usala ringrazia il sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali, Luigi Bobba, per aver risposto a una lettera aperta dell'associazione. "Ma - continua - dissentiamo totalmente dal contenuto. Siamo malati gravissimi, non tonti. Poteva risparmiarsi la lezioncina demagogica". E invita il governo a mantenere gli impegni presi con il decreto di riparto del fondo della non autosufficienza. "Non è possibile che uno stato civile - sottolinea - debba costringere i disabili gravissimi a rinchiudersi in Rsa, quando anche i condannati possono scegliere i servizi sociali! Siamo pronti a morire per avere la libertà di scelta ed i diritti costituzionali". Usala definisce "indecente e ingiusta" la riforma dell'Isee, che "non affronta il problema, nazionale, della non autosufficienza", rimandando eventuali aumenti alla finanziaria di fine anno, ed è "incapace di attuare politiche efficaci sulla disabilità, ignorando così diritti e principi della Convenzione internazionale dei diritti delle persone con disabilità, sottoscritta anche dall'Italia". Usala e il suo comitato chiedono la convocazione immediata di un tavolo interministeriale, aperto a regioni e associazioni, per discutere e avviare un piano nazionale sulla non autosufficienza, favorendo, potenziando e omogeneizzando su tutto il territorio nazionale la domiciliarità indiretta; un impegno immediato per eliminazione dal calcolo dell'Isee delle provvidenze sociali esenti dall'Irpef; e l'erogazione entro maggio del fondo della non autosufficienza con rispetto degli accordi: 30% di 275 milioni più 75 milioni per i gravissimi 24 ore.
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