I mezzi, due Ford Focus e una Fiat 500, sono tutte di proprietà di una stessa famiglia. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Oristano e i carabinieri del paese. Gli inquirenti hanno trovato un accendino usato quasi certamente per appiccare il fuoco dopo che tutte e tre le auto erano state cosparse di liquido infiammabile. Le indagini per accertare movente e responsabile dell'attentato si presentano difficili, infatti i proprietari delle auto non hanno fornito indicazioni utili e hanno dichiarato di non aver ricevuto minacce.

Una delle auto incendiate nella notte nell'attentato incendiario di Arborea è del figlio poliziotto di un pensionato del posto, di stanza a Cremona ma in questi giorni tornato in ferie in Sardegna. Le altre sono del padre, Luciano Pancotto, e dell'altro suo figlio, impiegato in uno studio medico. Le vetture sono state date alle fiamme erano parcheggiate nella strada senza uscita alla periferia del paese. Gli inquirenti non escludono alcuna pista: oltre al movente (intimidazione o vendetta) e agli autori è ancora misterioso il vero bersaglio degli attentatori. L'unica certezza, per adesso, è che l'attentato è stato preparato senza lasciare nulla al caso, con freddezza e determinazione.
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