Sono i due messaggi principali emersi nel corso dell'incontro di stamattina organizzato a Cagliari dalla Lipu-Birdlife Italia, in collaborazione con il Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna, nella sede del Parco di Molentargius.

Un meeting che si è svolto nell'ambito del progetto comunitario Life+ Safe Haven for Wild Birds, avviato l'anno scorso con la spagnola Seo e la greca Hos (anch'esse, come la Lipu, partner di BirdLife International) per sensibilizzare le popolazioni locali sul grave fenomeno della caccia illegale nel Mediterraneo, in particolare nella zona del Sulcis, nelle isole dello Ionio (Grecia) e nelle province di Catalogna, Valencia e Aragona (Spagna).

"E' fondamentale che si prosegua su una linea di fermezza e di rispetto della legalità per fermare il bracconaggio nel Sulcis - ha commentato il presidente della Lipu-Birdlife Italia, Fulvio Mamone Capria - I nostri volontari dal 2005 ad oggi hanno rinvenuto e rimosso oltre 90mila trappole lungo i sentieri e consentito la denuncia di numerosi bracconieri. Le istituzioni devono lavorare sinergicamente per sradicare questo malcostume da una regione ricchissima da un punto di vista della biodiversità".

Una battaglia che sta ottenendo ottimi risultati. "I risultati del nostro impegno nel contrasto alla caccia di frodo sono lusinghieri - ha dichiarato nelle conclusioni il comandante del Corpo forestale regionale, Carlo Masnata - Attività investigative e di polizia venatoria ci hanno portato in questi ultimi dieci anni a consentire di denunciare centinaia di persone all'autorità giudiziaria e all'arresto di numerosi bracconieri, anche per l'uso di armi clandestine o di ordigni esplosivi pericolosissimi come i tubi fucile".
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