Davide Guglielmo Righi, l'uomo accusato di omicidio preterintenzionale per aver ucciso il tassista Alfredo Famoso, è stato condannato a 10 anni di reclusione dalla Corte d'Assise di Milano. Tra i due, il 23 febbraio scorso, era nata una lite per motivi di viabilità, ricostruita oggi dai giudici, che hanno escluso le aggravanti dei futili motivi e della recidiva: il tassista, 65 anni, non si era fermato prima delle strisce pedonali in via Morgagni per far passare Righi, consulente informatico di 49 anni, e la sua compagna incinta di nove mesi, l'uomo aveva subito scagliato una confezione con quattro bottiglie d'acqua contro la macchina. E poi, sempre secondo l'accusa, quando il tassista era sceso, aveva lanciato la confezione contro il volto dell'uomo. L'autopsia ha accertato che la causa della morte (avvenuta dopo due giorni di coma) è stata un gravissimo trauma cranico legato alla caduta a terra, dopo il colpo al viso. I giudici hanno riconosciuto provvisionali di risarcimento alla moglie della vittima, Giovanna Contu, per un importo di 100mila euro, ai due figli per 80mila euro a testa, ai due fratelli per 30mila euro a testa. Alla Asl di Milano è andato un risarcimento di 12mila euro. Le motivazioni saranno rese note tra 15 giorni.

Per la famiglia della vittima si tratta di una pena "troppo bassa", come ha spiegato l'avvocato di parte civile, Danilo Lo Monaca. Il legale aveva chiesto alla Corte di applicare oltre alle aggravanti dei futili motivi e della recidiva anche quella della crudeltà.
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