Sequestri per 63 milioni di euro e fatture per operazioni inesistenti per circa 250 milioni. Questa l'entità della maxi-frode fiscale che ha fatto scattare le manette ai polsi di Bruno Limido, ex calciatore (anni Ottanta) di Juventus, Bologna e Varese, dell'ex vicepresidente del Genoa, Antonio Rosati, e di altre sei persone, tra cui l'ex amministratore delegato del Varese Calcio, Enzo Montemurro. Le indagini sono condotte dalla Procura di Milano e dalla Polizia tributaria della Guardia di Finanza. Secondo gli inquirenti, la frode sarebbe stata realizzata nei settori della logistica, dei trasporti e del facchinaggio attraverso una rete di cooperative. Nel mirino, in particolare, una serie di appalti vinti al ribasso grazie al mancato versamento di imposte e contributi ai dipendenti.
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