Il processo che lo vedeva imputato per frode è durato due anni, ma quando era iniziato lui, in realtà, era già morto. Ad accorgersene è stato oggi il giudice del tribunale di Firenze. L'imputato, un uomo di Signa morto per malattia nell'ottobre 2011, nelle prime udienze risultava "irreperibile": lo era alla prima, di smistamento, nel dicembre 2012, alla seconda, nel luglio 2013, rinviata per l'atensione degli avvocati, e alla terza, a maggio di quest'anno, rinviata per l'assenza dei testimoni. Oggi finalmente è saltato fuori l'errore: il giudice aveva convocato i due testimoni ma, carte alla mano, è emerso che in realtà l'imputato era morto già quando l'iter era iniziato. Il processo è stato quindi dichiarato estinto.

L'accusato, 58 anni, era rappresentato da un avvocato d'ufficio e doveva rispondere di truffa: alle spalle aveva qualche precedente per furto, guida in stato di ebbrezza e reati legati alla prostituzione, ora era accusato di essersi fatto accreditare 317 euro a un utente internet a cui, nel 2008, aveva venduto on line un cellulare, che però non aveva mai consegnato.
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