Volevano la pillola del giorno dopo ma al pronto soccorso hanno trovato un'infermiera che ha negato loro l'accesso al reparto. Protagoniste della vicenda, due giovani di Voghera (Pavia). Entrambe, in diverse occasioni, dopo un rapporto sessuale non protetto e temendo per una gravidanza indesiderata, sono andate al pronto soccorso per avere la pillola del giorno dopo. Ma lì, allo sportello, sono state accolte da un'infermiera la quale, invece di limitarsi a classificare la priorità dell'intervento medico, ha iniziato un discorso contro l'aborto. E loro, per non tirare per le lunghe la discussione, infine se ne sono andate mortificate. Ma non hanno mancato di segnalare gli episodi alla direzione. "Non le ho assolutamente minacciate - si è giustificata l'infermiera - ma solo cercato di convincerle a rinunciare e a salvare così vite umane. L'ho fatto per motivi di coscienza, non religiosi".

IL FARMACO - La pillola del giorno dopo, a base di Levonogestrel, è in vendita nelle farmacie dalla fine di ottobre di 14 anni fa, e non è considerata un farmaco abortivo; infatti nel febbraio scorso l'Agenzia del Farmaco ha aggiornato la scheda tecnica cancellando la vecchia dicitura: "il farmaco potrebbe anche impedire l'impianto", e sostituendola con: "inibisce o ritarda l'ovulazione".
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