Il senatore di Forza Italia Denis Verdini è stato rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Roma. L'accusa nei suoi confronti è di finanziamento illecito. Alla sbarra con Verdini finirà anche un altro esponente di Forza Italia, Riccardo Conti. Nel mirino dei pm, una plusvalenza di 18 milioni di euro nella compravendita di un immobile in via della Stamperia, nel centro di Roma. Secondo la Procura, Verdini non ebbe alcun ruolo nella compravendita, ma pochi giorni dopo avrebbe ricevuto da Conti un milione di euro. Il processo è stato fissato per il 9 gennaio davanti all'ottava Sezione penale. A processo anche l'ex presidente di Enpap Angelo Arcicasa. Nel 2011 l'ente di previdenza degli psicologi acquistò l'immobile per 44,5 milioni di euro dalla società Estatedue srl, amministrata da Conti che poche ore prima l'aveva comprata per 26 milioni di euro. Ad Arcicasa e Conti è contestato il reato di concorso in truffa aggravata. A Conti la Procura, invece, contesta anche i reati di finanziamento illecito e omesso versamento dell'Iva per oltre 8,6 milioni di euro nel 2011.

"SOLO FINANZIAMENTO ILLECITO" - Dal canto proprio, Verdini smentisce di essere stato rinviato a giudizio per la vicenda della vendita del palazzo di via della Stamperia: "Niente di più falso. Come espressamente affermato nella richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Roma, e confermato dal Gup, mi viene contestato esclusivamente il reato di finanziamento illecito ai partiti". "L'accusa - spiega ancora il parlamentare - si riferisce ad una penale regolarmente trattenuta per il mancato rispetto di un contratto fra me e il senatore Conti, di natura diversa ed estranea alla vicenda per la quale lo stesso senatore Conti viene rinviato a giudizio. E' chiaro che anche l'accusa di finanziamento illecito è del tutto infondata e sono certo di dimostrare nel corso del dibattimento la mia totale estraneità, che d'altra parte è già evidente dai documenti in mano alla magistratura".
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