Economisti e ingegneri elettronici e dell'informazione si confermano anche per il 2014 al top della domanda di profili di laureati espressa dalle imprese. Laurea e diploma restano la carta migliore per assicurarsi un posto di lavoro anche nell'anno in corso, ma cresce l'interesse delle aziende per chi ha scelto un percorso di formazione professionale e - indipendentemente dal titolo di studio - per candidati in possesso di un'esperienza lavorativa pregressa. E' quanto indicano le previsioni di assunzione delle imprese dell'industria, servizi, agricoltura registrate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro. 18.800 le assunzioni stagionali e non stagionali per l'indirizzo economico, 8.400 quelle pronte per gli ingegneri elettronici. Tuttavia i diversi indirizzi di ingegneria, sommati tra loro, arrivano quasi ad intaccare il primato dei dottori in Economia, con le loro 18.400 assunzioni complessive previste.

All'indirizzo elettronico e dell'informazione, si aggiungono infatti i 5.300 posti di lavoro saranno messi a disposizione degli ingegneri industriali (al terzo posto in classifica), 3.200 agli altri indirizzi di ingegneria e 1.500 all'indirizzo civile e ambientale. Quarto e quinto posto della classifica sono riservati ai laureati nelle materie dell'insegnamento della formazione (5.200) quindi a quelli con indirizzo sanitario-paramedico (4.900).

Si conferma nel 2014 la graduatoria degli indirizzi di diploma più richiesti emersa l'anno scorso: al vertice l'amministrativo-commerciale (48.300 assunzioni stagionali e non stagionali), seguito dal turistico-alberghiero (41.400) e da quello meccanico (20.200). L'industria dell'ospitalità è il motore principale della accresciuta domanda di lavoratori con qualifica professionale nel settore turistico-alberghiero: 34mila nel 2014, quasi 10.400 in più del 2013. A seguire, l'indirizzo meccanico (9.100) e quello socio-sanitario (8.600).

"Le imprese - afferma il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello - esprimono una forte richiesta per un dialogo strutturale tra sistema produttivo e mondo della formazione. Il titolo di studio oggi non basta più: chi assume chiede un'esperienza diretta del mondo del lavoro, acquisita già durante gli anni della scuola. Per questo i percorsi di alternanza scuola-lavoro non devono più essere l'eccezione ma la regola per i nostri ragazzi. Accanto a questo, è indispensabile rendere più efficace il sistema della formazione adottando il modello duale tedesco che in Germania ha avuto successo anche perché ha coinvolto direttamente Camere di commercio e imprese".
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