I medici dell'ospedale Niguarda avevano comunicato che alle 14.15 era iniziato il monitoraggio per l'accertamento della morte cerebrale, procedura che si sarebbe conclusa alle 20.15. Così è stato. I parenti di Famoso, la moglie Giovanna Contu, casalinga originaria della Sardegna, figli e nipoti hanno atteso in sala d'aspetto il bollettino ufficiale, ma le loro speranze erano già svanite dopo i primi riscontri di ieri. "Ora aspettiamo notizie dalla magistratura - ha spiegato all'Ansa Fabio, uno dei nipoti del tassista - Abbiamo fiducia nella giustizia e prima di prendere una posizione o fare commenti, preferiamo che tutto sia chiarito nelle sedi opportune".

Con la morte di Famoso si complica la posizione di Davide Guglielmo Righi, il consulente informatico di 48 anni che lo ha colpito con una confezione d'acqua al termine di una lite scoppiata perché il tassista non avrebbe rispettato la precedenza che spettava a lui e alla sua compagna 37enne incinta di otto mesi, con cui stava attraversando sulle strisce pedonali all'altezza di via Morgagni 40. Con la la dichiarazione di morte l'accusa è diventata di omicidio volontario nella forma del dolo eventuale. Secondo il pm di Milano Maria Teresa Latella, che coordina l'indagine assieme al procuratore aggiunto Alberto Nobili, Righi ha accettato il rischio e la possibilità di uccidere quando ha scagliato la confezione di bottiglie d'acqua contro il volto di Famoso. In buona sostanza, i pm contestano al 48enne la volontarietà dell'aggressione nella forma giuridica del cosiddetto dolo eventuale, ossia l'accettazione del rischio e della possibilità "che l'evento si verifichi". Domattina ci sarà l'interrogatorio di convalida alla presenza del gip Gianfranco Criscione, che oltre a decidere sul fermo, avrà anche il compito di stabilire la misura cautelare. Intanto, le indagini proseguono.

Nelle scorse ore diverse persone si sono presentate in questura per raccontare agli investigatori quanto visto domenica sera all'incrocio; una dottoressa, in particolare, ha detto che si trovava nell'auto dietro al taxi e avrebbe assistito a tutta la scena: avrebbe confermato la frenata brusca del tassista, la reazione del pedone, la successiva lite verbale e infine il colpo alla testa con le bottiglie. Se ad ammazzare il 68enne sia stato questo o la caduta sull'asfalto, lo potrà stabilire solo l'autopsia. "Leggo i commenti sul mio papà, non riesco a mangiare né dormire, non riesco a vivere senza il mio papà, non so dove trovare le forze - ha scritto su Facebook il figlio della vittima, Federico - Mi dicono di essere forte. Ci sto provando ma il dolore di non avere a casa il mio papà mi sta consumando da dentro. Mi manca un mondo, vorrei stringerlo vicino a me e proteggerlo, mi sento in colpa perché non l'ho protetto domenica sera quando gli hanno fatto del male a lavoro, vorrei digli: "Papà sono qui con te, ti proteggo io, ti porto a casa e ci passiamo a prendere un pezzo di pizza e lo mangiamo insieme. Papà è la nostra guida, senza di lui non riesco a respirare".
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