Vania Ardito, moglie di Salvatore Girone, e Paola Moschetti, compagna di Massimiliano Latorre, sono arrivate, su invito del Comune, a Saremo, dove, sfruttando i riflettori mediatici del Festival, hanno deciso di tenere una conferenza stampa per sensibilizzare sulla situazione dei due marò detenuti da oltre due anni in India. "Siamo qui a Sanremo per dare voce all'ingiustizia che da due anni Salvatore e Massimiliano sopportano", ha detto Vania Ardito. Aggiungendo: "L'ingiustizia che due militari in missione hanno subito da un governo con l'inganno. Da questo inganno bisogna partire per comprendere due anni fatti da ben 27 rinvii". "Il sindaco ha voluto che fossimo qui, ci ha anche invitate alla serata, ma questo non avverrà - hanno spiegato le due donne, mostrando il foulard del Battaglione San Marco - perché non siamo dell'umore giusto per una festa della musica". Ancora: "Non abbiamo mai perso la fiducia nelle istituzioni: questo è il terzo governo che si istituisce, ma la nostra fiducia resta: sono loro che devono portare a casa Salvatore e Massimiliano". Alla domanda "Vi sentite abbandonate dallo Stato?", Ardito e Moschetti hanno risposto: "Assolutamente no, temiamo solo che il governo indiano continui a trattenere ingiustamente Massimiliano e Salvatore in India.

L'ennesimo rinvio dell'udienza, infatti, è un'ingiustizia. Dopo due anni non c'è ancora un capo di imputazione. Siamo stanchi di aspettare. Massimiliano e Salvatore sono innocenti, è ora che tornino a casa".
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