Roberto Saviano, autore di "Gomorra", il libro che gli è costato una condanna a morte da parte della Camorra, intervistato da El Pais, ammette che quel testo gli ha "rovinato la vita". "Avrei potuto fare lo stesso - ha aggiunto - con lo stesso impegno, con lo stesso coraggio ma con prudenza, senza distruggere tutto. Invece sono stato impetuoso, ambizioso". Sono trascorsi 10 anni dalla pubblicazione del libro, e il suo autore, al quotidiano spagnolo, confessa il calvario della sua vita in esilio: "Non posso disporre della mia vita senza chiede autorizzazioni. Né uscire o entrare quando voglio, né frequentare le persone che voglio senza doverle nascondere nel timore di rappresaglie. A volte mi domando se finirò in un ospedale psichiatrico". E' proprio Saviano a confessare di far uso di psicofarmaci: "Non ne faccio abuso, ma a volte ne ho necessità". Ne valeva la pena?, gli ha chiesto El Pais. "No. E so che quando lo dico qualcuno può pensare: che codardo. Vale la pena cercare la verità e vale la pena arrivare fino in fondo, ma proteggendoti".
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