Grandi aziende della moda, come Louis Vuitton e Chanel, si rivolgevano loro per realizzare le minuterie metalliche da applicare alle proprie borse e borsette e ai propri abiti e accessori. Collaborazioni tutte nero su bianco. Peccato, però, che tutte e tre le ditte, gestite dalla stessa famiglia di cinesi, non avesse nemmeno un dipendente in regola. A scoprire l'attività in nero è stata la Guardia di Finanza toscana, nel corso di controlli a tappeto disposti in seguito al tragico incendio dei giorni scorsi in un capannone industriale di Prato.

Questa volta i militari anti-frode, in collaborazione con polizia e carabinieri, sono entrati in azione a Calenzano, in provincia di Firenze. Le indagini hanno permesso di appurare che nelle tre fabbriche erano impiegati ben 111 lavoratori, quasi tutti di origine asiatica o senegalese, tutti sprovvisti di contratto di assunzione e addirittura di permesso di soggiorno. Ai controlli hanno partecipato anche funzionari della direzione territoriale del lavoro, dell'Inps e dell'Inail, che hanno emesso sanzioni per 233.500 euro, relative a violazioni delle norme sul lavoro. Gli ispettori della Asl hanno erogato multe per 40.000 euro, per le precarie condizioni di sicurezza e di igiene dei macchinari, degli spogliatoi e dei servizi. I Nas dei Carabinieri hanno sottoposto a sequestro 1.600 chilogrammi di prodotti alimentari (vegetali e animali) e due locali adibiti a cucina e mensa abusive. I vigili del fuoco hanno rimosso quattro bombole di gpl e stanno vagliando la regolarità delle certificazioni antincendio.

Analoghi controlli interforze sono stati eseguiti anche nel comune di Empoli. Controllato un capannone dove hanno sede nove ditte, gestite da cittadini cinesi, specializzate nella produzione di articoli in pelle. All’interno del capannone erano intenti a lavorare 70 operai, tutti di origine cinese, molti dei quali vivevano all’interno dell’immobile, con letti di fortuna ricavati in soppalchi. 36 i lavoratori risultati in nero, di cui 3 clandestini. Sequestrati 2 punzoni, 15 macchine, 471 borse e 17 chilogrammi di accessori metallici recanti i marchi contraffatti "Prada" e "Gucci". Due le persone denunciate.
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