Rod Rosenstein, viceministro della Giustizia, propose di intercettare il presidente Donald Trump alla Casa Bianca per dimostrare che la sua amministrazione del Paese è nel caos.

Lo scoop è del New York Times, secondo cui il numero 2 del Dipartimento di Giustizia avrebbe anche discusso l'ipotesi di "reclutare" membri del gabinetto per ricorrere al 25esimo emendamento, che permette di rimuovere un presidente se è giudicato inadatto all'ufficio.

Rosenstein ne avrebbe parlato nella primavera del 2017, circa due settimane dopo aver assunto l'incarico, e avrebbe proposto di registrare il presidente durante le riunioni con alti funzionari del Dipartimento e dell'Fbi, in modo da avere le prove della sua inadeguatezza.

Addirittura si sarebbe offerto volontario per indossare un microfono, circostanza riportata nei memo delle conversazioni con Andre McCabe, all'epoca vicedirettore dell'Fbi.

Secca la smentita da Rosenstein, che ha dichiarato: "L'articolo è inaccurato e di fatto non corretto. Non farò ulteriori commenti su un articolo basato su fonti anonime che ovviamente hanno pregiudizi nei confronti del dipartimento e stanno portando avanti la propria agenda personale. Ma fatemi essere chiaro: sulla base dei miei rapporti personali con il presidente, non c'è alcun presupposto per invocare il 25esimo emendamento".

Trump intanto, in pessimi rapporti sia con il ministro di Giustizia, Jeff Sessions, che con Rosenstein, supervisori dell'indagine sul Russiagate, si infuria: "Bisogna sradicare il fetore persistente al Dipartimento della Giustizia", è sbottato durante un comizio in Missouri.

"Ci sono persone dannose di cui dobbiamo disfarci - ha aggiunto Trump -. Guardate cosa sta venendo fuori".

(Unioneonline/D)

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