Dopo il caso Rai e la mancata nomina a presidente di Marcello Foa, ad aumentare la tensione interna al centrodestra è stato l'annuncio della Lega di voler correre da sola alle regionali d'autunno, a partire dalla Regione Abruzzo dove si è dimesso il presidente della giunta Luciano D'Alfonso.

La miccia è stata il post del deputato locale Giuseppe Bellachioma del Carroccio con cui annunciava l'intenzione della Lega di presentarsi come soggetto autonomo alle consultazioni: "La decisione è presa! In Abruzzo la Lega correrà da sola. Chi ci ama ci segua e andiamo a vincere".

Immediata la reazione degli alleati di Forza Italia, che hanno visto nella decisione una precisa strategia politica del Carroccio per arrivare a una posizione dominante nell'area elettorale centrodestra, erodendo pian piano il bacino di voti degli alleati forzisti.

A smorzare i toni ha provato inizialmente Silvio Berlusconi, mostrando un atteggiamento d'apertura verso Salvini e i leghisti, anche per smentire le voci circolate negli ultimi giorni a proposito di una nuova entità politica pensata dal Cancelliere per rilanciare Forza Italia: "Il Governo con M5s è un'anomalia, tornino protagonisti con noi a livello locale e nazionale".

Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. (Foto Ansa)
Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. (Foto Ansa)
Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. (Foto Ansa)

Passate le prime reazioni, la tensione politica non si è smorzata, con un commento provocatorio del sottosegretario a Palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti sullo stato di salute del centrodestra: "(Il centrodestra) è una categoria dello spirito, non più della politica, anche se nel nostro mestiere i margini di ricucitura ci sono sempre. Il centrodestra deve trovare una nuova formula e la sta costruendo Salvini. La Meloni e Fratelli d'Italia ci seguono, Forza Italia e i suoi colonnelli no".

Chiaro il riferimento alla vicenda Rai e al mancato sostegno di Forza Italia al candidato Marcello Foa che la Lega non ha proprio digerito: "La vicenda Foa è inspiegabile - continua Giorgetti - Pensavamo di aver messo alla presidenza della Rai un ottimo giornalista, per di più per oltre vent'anni alla corte di Berlusconi, al Giornale, dove tuttora è titolare di un blog su internet. Per trent'anni il Cavaliere in tv ha nominato chiunque senza chiederci conto di nulla e ora si impunta su un suo giornalista".

La situazione delle colazioni elettorali, però, potrebbe rivelarsi ben più complessa perché, come hanno ben capito sia Berlusconi sia Giorgia Meloni, lo strappo della Lega rischia di mettere a repentaglio quelle amministrazioni locali dove Lega e Forza Italia governano insieme.

(Unioneonline/b.m.)
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