Monete d'argento, collane e anche un martello di Thor.

Un archeologo dilettante René Schoen e un suo studente, il 13enne Luca Malaschnitschenk, hanno scoperto quello che da alcuni è stato definito "il tesoro dei vichinghi".

Grazie a un metal detector, lo scorso gennaio i due hanno trovato in un campo sull'isola di Ruegen, una moneta, che hanno poi consegnato all'istituto archeologico del Meclemburgo-Pomerania.

Dalle analisi è emerso che si trattava di un reperto risalente a mille anni fa.

Allora la squadra di archeologi dell'organizzazione ha iniziato a scavare in quel lembo di terra e ha portato alla luce anelli, orecchini, bracciali e altri gioielli, ma anche 600 monete d'argento e un martello di Thor della fine dell'epoca vichinga, in particolare dell'età del re "Dente azzurro", Aroldo I di Danimarca.

Il sovrano è noto per aver introdotto la religione cristiana nel Paese e il suo soprannome potrebbe derivare dal fatto che avesse un dente marcio oppure per l'usanza di colorarsi di blu i denti che avevano alcuni guerrieri nordici dell'epoca.

Il tesoro potrebbe essere stato nascosto intorno ali anni '80 del X secolo, quando Aroldo fuggì in Pomerania (regione situata nel nord della Polonia e della Germania), dove poi morì nel 987.

(Unioneonline/F)
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