L'ex presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, non si consegnerà alla Polizia Federale di Curitiba, Stato di Paraná, nel sudest del Brasile.

L'ultimatum era fissato per le 17 (ore 22 italiane), ma Lula - condannato a 12 anni per corruzione - ha deciso di restare a San Paolo, nella sede del Sindacato dei metalmeccanici dove si trova da ieri pomeriggio, poco prima di ricevere la notizia del mandato di cattura e di arresto da parte del giudice Sergio Moro.

Qui attenderà gli sviluppi della situazione.

Il magistrato gli aveva chiesto di presentarsi spontaneamente a Curitiba, per evitargli l’onta dell’arresto pubblico.

Centinaia di operai e sostenitori stanno presidiando l'edificio, gridando slogan, come: "Resisteremo, un muro umano proteggerà il nostro leader".

“Stai serena”, ha poi detto Lula abbracciando una militante che lo guardava in lacrime. “I giusti vinceranno”.

ll pm ha anche fissato la somma che l'ex leader dovrà restituire all'erario come risarcimento. Si tratta di 16 milioni di reais, pari a circa 7 milioni di euro.

Sono, secondo i calcoli della Procura, la percentuale delle commissioni illecite pagate dalla società OAS, nei contratti di appalto della Petrobras, finiti nell'inchiesta che ha visto il coinvolgimento di Lula.

(Unioneonline/M)

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