Sono venti le lettere che Pasquale Vitiello ha scritto alla moglie, Immacolata Villani, e alla figlia, tutte sequestrate e consegnate alla Procura di Nola.

L'uomo lo scorso lunedì a Terzigno, in provincia di Napoli, ha ucciso la coniuge davanti alla scuola elementare della loro bambina, di nove anni. Poi si è rifugiato in un casolare abbandonato lì vicino e si è sparato, con la stessa pistola con cui aveva poco prima freddato la moglie.

"La separazione fa stare male, non va più bene - si legge in una lettera in cui si rivolge alla figlia -. Un giorno capirai quello che succede, quando ti farai grande. Vivo una profonda ingiustizia e questo mi fa stare male perché voglio molto bene a tua madre. Ho subito un torto, l'unica cosa è farsi giustizia da soli".

"Purtroppo, siamo arrivati a questo punto senza sapere neanche come, la separazione è una cosa che mi fa soffrire, che non si può accettare".

Immacolata Villani lo aveva denunciato un paio di settimane fa, dopo un violento litigio. Aveva preso con sé la figlia ed era andata a vivere casa di suo padre.

(Unioneonline/D)

IL DELITTO:

© Riproduzione riservata