Clima da guerra fredda tra Londra e Mosca dopo il sospetto avvelenamento di una ex spia russa in Inghilterra.

"Se dovessero emergere prove che questo coinvolge la responsabilità di uno Stato, il governo di Sua Maestà risponderà in modo appropriato e fermo", ha tuonato il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson, alludendo a Mosca.

Il ministro, nel corso di un intervento davanti ai parlamentari, si è spinto a minacciare un boicottaggio dei Mondiali di calcio che si disputeranno l'anno prossimo in Russia: "Se fosse confermato un coinvolgimento sarebbe difficile portare una rappresentanza del Regno Unito alla Coppa del Mondo", ha detto. Tuttavia è arrivato a stretto giro di posta il chiarimento: Johnson non si riferiva alla squadra di calcio, ma all'eventuale partecipazione di funzionari.

Altri deputati sono andati oltre, come il conservatore Tom Tugendhat, presidente della commissione Esteri, che ha parlato di un'aggressione che porta "tutti i segni di un attacco russo".

Il Cremlino dal canto suo parla di "tragico incidente" su cui non ha alcuna informazione.

L'AVVELENAMENTO - Sergei Skripal, 66enne ex colonnello dell'intelligence militare russa, era stato condannato a 13 anni di carcere in Russia nel 2006 per aver tradito l'intelligence russa rivelando informazioni riservate al MI6, i servizi segreti di Sua Maestà. Graziato, si è trasferito nel Regno Unito grazie a uno scambio di spie tra i due Paesi.

Ieri è stato trovato riverso su una panchina davanti a un centro commerciale a Salisbury, insieme alla figlia 33enne Yulia, in seguito a "sospetta esposizione a una sostanza sconosciuta". Entrambi sono in condizioni critiche, ricoverato in ospedale anche un soccorritore.

Il caso ha richiamato alla memoria quello di Alexander Litvinenko, ex spia russa molto critica nei confronti del Cremlino, avvelenato nel 2006 a Londra. Un'indagine britannica ha stabilito che l'aggressione era stata "probabilmente approvata da Vladimir Putin".

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata