"Io c’ero, sono molto anziano e come tale ho il ruolo di memoria storica. Dopo di me diventerà storia".

In un'intervista esclusiva l'ex rettore Pasquale Mistretta ricorda i tempi in cui a Cagliari erano in funzione le case di tolleranza.

Il 20 febbraio 1958 fu approvata la legge Merlin che ne sancì la chiusura.

Nelle due pagine speciali in edicola domani la mappa dei bordelli nel capoluogo e alcune curiosità su un mondo ormai scomparso.

L'ingegnere e rettore per 18 anni inquadra la situazione di allora: "Cagliari era un nucleo centrale di case e poco altro, aveva tre linee di tram e la città finiva più o meno all'altezza dell'attuale di via Bacaredda. La società era completamente diversa, a scuola ragazzi e ragazze accedevano e frequentavano le lezioni separatamente".

Sulle case di tolleranza: "Lo Stato lucrava sul settore come oggi lo fa con le sigarette e i videopoker. Il solito equivoco, diciamo così. Contemporaneamente la censura bloccava giornali e film anche per una scollatura".
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