Bisogno e povertà dentro la cucina della Caritas che anche quest'anno ha rappresentato un sicuro punto di riferimento per le persone in difficoltà economica che vivono a Cagliari e nell'hinterland.

Secondo i numeri elaborati dal nuovo dossier presentato stamani nel nuovo centro di accoglienza di via Corte d'Appello, nell'ala appena restaurata del Complesso Mauriziano (dove funzionano anche il centro studi, la Fondazione Sant'Ignazio da Laconi, la sede del Prestito della speranza), i pasti garantiti quotidianamente da settembre 2016 a settembre 2017 (anno sociale di Caritas) sono stati 800, con punte di 1.200 nei momenti più critici.

Pasti offerti non soltanto ai migranti, come più volte e a torto indicato, ma anche a tantissimi cagliaritani messi in ginocchio da problemi economici.

Dei quasi 300mila segnalati durante l'intero anno, il 62,7 per cento lo hanno consumato appunto persone di nazionalità italiana, mentre il restante 37 per cento è andato agli stranieri.

Sono state invece 1.562 le persone che si sono rivolte alla Caritas ma non esclusivamente per soddisfare un bisogno alimentare.

Un dato in leggero calo rispetto alla scorsa stagione: 669 in meno rispetto al 2016.

La conferenza di presentazione del dossier
La conferenza di presentazione del dossier
La conferenza di presentazione del dossier

All'incontro-conferenza erano presenti l'arcivescovo, Monsignor Arrigo Miglio, il direttore della Caritas diocesana, don Marco Lai, il responsabile del Centro studi, Francesco Manca, e i giornalisti Maria Chiara Cugusi (ufficio stampa Caritas) e Vincenzo Frigo (volontario alla mensa) che hanno curato la pubblicazione dal titolo "Carità, giovani e lavoro: per una società di pace e bene comune".

Ancora numeri: quasi la metà delle persone assistite nei diversi centri di Caritas ha un'età compresa tra i 35 e i 54 anni, con un livello di istruzione medio-basso e una punta del 5 per cento che vive in una condizione di analfabetismo. Il 2,9 per cento ha la laurea.

Nello studio elaborato dai ricercatori della Caritas, non poteva mancare il rapporto tra utenza e mondo della scuola.

Così emergono dati sulla dispersione o sul crollo di iscrizioni. I giovani che non studiano proprio, non lavorano e neppure lo cercano hanno un'età compresa tra i 15 e i 34 anni e sono complessivamente 72.780.

Per l'arcivescovo Miglio, "Caritas deve essere propositiva. Lo ha fatto l'anno scorso quando ha recuperato diversi posti di accoglienza al Palazzo Arcivescovile e nella parrocchia di don Marco Lai. Ci sono, però, in città, molte realtà, mi riferisco anche a spazi inutilizzati nei nostri centri religiosi, che potrebbero soddisfare le esigenze di tantissime persone costrette a dormire in strada".

Una delle camere del centro
Una delle camere del centro
Una delle camere del centro
© Riproduzione riservata