Parenti e amici restano fuori.

Nelle facoltà di Medicina la discussione della tesi di laurea si fa in solitaria. Il candidato e la commissione.

Regole ferree anche per l'ultimo esame di Ingegneria, dove il laureando può circondarsi di un massimo di sei, sette persone.

Il giro di vite arriva dopo ripetuti tentativi di mettere fine a urla, tifo da stadio, trombe e mortaretti che accompagnano gli attimi successivi alla proclamazione.

Ieri sono stati i vigilantes chiamati dall'Ateneo a sequestrare alcuni razzi fuori dal Dipartimento di Scienze chirurgiche.

La solennità che da sempre aveva contraddistinto il momento della laurea, non sembra trovar più casa nell'Università.

L'AVVISO - "Informo Lei, come tutti gli studenti del corso di laurea magistrale a ciclo Unico in Medicina e chirurgia che intendano laurearsi nella sessione di dicembre che, per motivi di sicurezza (della quale deve farsi garante il presidente della commissione) e per poter assicurare pari dignità ed attenzione da parte della commissione ad ogni candidato, la discussione della tesi e il calcolo del voto di laurea ai fini della verbalizzazione dell'esame avverranno alla presenza dei soli candidati e della commissione di laurea".

Così scrive Valerio Mais, ginecologo e coordinatore fino all'altro ieri (ha presentato le dimissioni, che nulla hanno a che fare con il documento in questione) del corso di laurea in Medicina. Mais, docente al dipartimento di Scienze chirurgiche, ha scelto la severità, dopo le norme comportamentali (numero limitato a non più di 15 persone per le sedute di laurea) decise precedentemente ma evidentemente non rispettate.

"L'eventuale proclamazione dei laureati alla presenza del pubblico di parenti e amici avverrà invece in una seconda occasione".

I più informati raccontano di atri delle facoltà trasformati in immondezzai.

Con seri danni ad arredi e strutture, sporcizia e degrado.

Così il bisogno di nuove regole si è fatto sentire.

DALL'ATENEO - La rettrice Maria De Zompo non vuol sentir parlare di goliardia.

Lo spirito nobile che ha da sempre animato il mondo degli studenti.

"Uso un temine che oggi può sembrare desueto: maleducazione. O se si vuole, vandalismo". Perché quelle "feste" nel giorno della laurea si trascinano dietro anche danni rilevanti. Ferite inferte ad arredi e strutture (finestre e porte) con lanciarazzi e mortaretti.

"Il problema è delicato e va risolto, anche perché strettamente legato alla sicurezza. Durante i giorni delle lauree entra davvero tanta gente, abbiamo avuto molte pressioni da parte dei coordinatori, degli uffici, delle famiglie. Abbiamo potenziato la sorveglianza all'ingresso, imponendo anche un numero chiuso in funzione dei posti a sedere nell'aula. Ieri e mercoledì, durante le lauree, c'erano le guardie giurate che hanno anche sequestrato alcuni lanciarazzi. Purtroppo è un problema che riguarda molti atenei in Italia. Stiamo ragionando sul momento della proclamazione, cerimonia importante per gli studenti. Pensiamo a una giornata speciale in un luogo speciale, una cerimonia comune per i neolaureati".

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