La Corte d'Assise d'Appello di Firenze ha condannato a 25 anni di reclusione Alabi Gratien, conosciuto come padre Graziano, accusato dell'omicidio volontario e dell'occultamento del cadavere di Guerrina Piscaglia, scomparsa nel nulla nel 2014 all'età di 50 anni.

Pena ridotta dunque per il prelato congolese, che in primo grado era stato condannato a 27 anni.

La riduzione è dovuta a una riformulazione della pena, ovvero un differente conteggio degli anni inflitti in base ai vari reati.

La Procura aveva chiesto alla Corte di confermare i 27 anni inflitti in primo grado il 24 ottobre 2016.

La difesa ha invece chiesto l'assoluzione. L'avvocato Riziero Angeletti ha anche citato un pronunciamento recente della Cassazione secondo cui sarebbero inutilizzabili gli sms se non sono stati sequestrati i cellulari durante le indagini.

Ha parlato invece di "sentenza razzista" padre Graziano: "Sono fiducioso nella Cassazione, ma oggi non è stata fatta giustizia", ha affermato.

IL DELITTO - Guerrina Piscaglia si è allontanata dalla sua abitazione di Ca' Raffaello, nel comune di Badia Tedalda (Arezzo) il 1 maggio 2014 per dirigersi in parrocchia. Da allora è scomparsa nel nulla. Secondo l'ipotesi accusatoria carnefice e vittima avrebbero avuto una relazione sentimentale. Guerrina si sarebbe infatuata del sacerdote, diventando così un problema, e lui l'avrebbe uccisa. Ad incastrare il prelato un sms inviato per errore a un sacerdote nigeriano.

Guerrina
Guerrina
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(UnioneOnline/L)

LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DI PRIMO GRADO

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