La polizia, in seguito a un'operazione congiunta a livello internazionale, ha smantellato la diramazione italiana della rete informatica "Andromeda", dedita a cybercrimini e responsabile della diffusione di virus informatici su milioni di computer in tutto il mondo.

La maxi-indagine internazionale è stata coordinata dal servizio polizia postale e delle comunicazioni, sotto la direzione della procura di Roma e con la collaborazione dell'Fbi.

Andromeda rappresenta una delle più longeve botnet operanti a livello globale, ovvero una rete di dispositivi infettati con dei malware (virus informatici) dagli hacker, che ne assumono il controllo all'insaputa dei proprietari.

In questo modo i pc possono essere poi utilizzati per compiere reati informatici.

L'operazione italiana è stata avviata dopo che la Procura di Verden e la Polizia di Luneburg (Germania), insieme alle autorità statunitensi ed alle agenzie europee Europol ed Eurojust, avevano scoperta l'esistenza di un'infrastruttura criminale internazionale chiamata Avalanche, usata per diffondere e gestire attacchi malware globali, tra cui Andromeda.

È stata poi creata una task force composta dagli investigatori di 15 Paesi, tra cui l'Italia, attraverso cui è stata avviata l'operazione: Italia, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Regno Unito, e Australia, Bielorussia, Canada, Montenegro, Singapore e Taiwan gli Stati coinvolti.

Ricostruita la rete di server e computer che componevano la botnet, le forze di polizia dei 15 Paesi hanno effettuato un'azione di spegnimento simultaneo dei sistemi informatici infetti, di fatto smantellando la struttura criminale.

Nel dettaglio, la polizia postale ha smantellato due server "command & control" e circa 150 domini localizzati in Italia.

(Redazione Online/F)
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