L'incompiuta di Monte Pino? Per la Regione, la mancata riapertura della Provinciale 38 (la Olbia Tempio, crollata durante l'alluvione del 2013 e mai ripristinata) è dovuta alle carenze del progetto esecutivo dell'Anas.

Problemi su un elemento di massima importanza, il rischio idraulico, che hanno imposto gli interventi e le correzioni da parte di organismi tecnici regionali, come lo Stoi di Sassari (Servizio territoriale opere idrauliche, l'ex Genio Civile) e l'Agenzia del Distretto idrografico della Sardegna.

L'assessore regionale ai Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, ha inviato una nota al viceministro delle Infrastrutture, Riccardo Nencini, con la quale viene ripercorso tutto l'iter del progetto e vengono evidenziate le responsabilità, stando alla ricostruzione di Balzarini, di Anas. La nota è la risposta alle accuse mosse da Anas, che attribuisce alla Regione sarda i pesanti ritardi nell'iter di realizzazione del nuovo tracciato della Provinciale.

Balzarini spiega che, per predisporre il progetto esecutivo, l'ente nazionale delle strade ha impiegato un anno e mezzo, dal giugno 2015 al dicembre 2016. Ma, l'elaborato progettuale deve essere rivisto, perché non è stato risolto il problema del rischio idraulico, proprio nel tratto crollato e altri punti del tracciato. Per questa ragione, sostiene l'assessorato regionale ai Lavori pubblici, il progetto è ancora al palo e il ritardo è tutto di Anas.

La buona notizia è che gli organismi regionali hanno concluso il loro lavoro, comunicando pareri e osservazioni. A questo punto, dovrebbe essere imminente l'aggiudicazione dell'appalto. A meno di nuovi pasticci. La Procura di Tempio ha aperto un'inchiesta sulla vicenda.
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