Ci sono una relazione omosessuale e un ricatto dietro l'omicidio di Congliang Hu - da tutti chiamato Leo - il 20enne cinese strangolato a morte nella sua cameretta e poi chiuso in un trolley.

Ad ucciderlo sarebbero stati 5 ragazzi, tutti minorenni e suoi connazionali: quattro sono stati individuati e fermati, sono sottoposti a stato di fermo. Il quinto si è costituito in questura a Prato ed è ora indagato a piede libero.

C'era una relazione tra Leo e uno dei suoi assassini. Quando il minorenne ha deciso di troncarla, Leo lo avrebbe minacciato: "Se mi lasci rivelo la tua omosessualità e mostro a tutti le immagini hard di noi due che ho sul telefonino". Sarebbe questo il movente che avrebbe spinto il minorenne, assieme ad alcuni amici, ad uccidere Leo.

UCCISO CON LA MAMMA NELL'ALTRA STANZA - Mentre i 5 uccidevano Leo, in un'altra stanza della stessa abitazione c'erano la mamma del 20enne cinese e il suo nuovo compagno. I cinque - secondo gli inquirenti - volevano trasportare il cadavere fuori per nasconderlo, ma quando si è rotto il manico del trolley hanno cambiato piano e hanno lasciato la valigia accanto al letto. Uscendo hanno incontrato il compagno della mamma di Leo e lo hanno salutato come se niente fosse.

LE INDAGINI - È stato molto rapido il ritrovamento dei primi tre ragazzi fermati, perché in tanti nel palazzo - che è anche dotato di telecamere - avevano visto i 5 giovani. Dopo il riconoscimento facciale, sono stati localizzati tramite le celle telefoniche: due a Prato, uno in un Internet point di Modena. Poi è stato individuato anche il quarto, mentre il quinto si è costituito presentandosi in questura con il suo legale. I giovani devono rispondere di concorso in omicidio e occultamento di cadavere: ma se gli inquirenti riuscissero a dimostrare che sono partiti da Prato appositamente per una "spedizione punitiva", potrebbero contestare l'omicidio premeditato.

(Redazione Online/L)

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