Nuove rivelazioni arrivano dai Paradise Papers, i documenti che riportano le operazioni finanziarie offshore effettuate da vip, imprenditori miliardari e aziende per ottenere vantaggi fiscali.

Dopo i nomi di Bono Vox, cantante degli U2, Madonna e della Regina Elisabetta II, spunta anche quello di Lewis Hamilton - quattro volte campione mondiale di Formula1 - che avrebbe sottratto al fisco britannico 16,5 milioni di sterline.

Il denaro sarebbe stato trasferito con "un meccanismo" su conti offshore dell'Isola di Man.

Secondo i media britannici il pilota iridato avrebbe un patrimonio di circa 130 milioni di sterline nascosto in alcuni paradisi fiscali, tra cui Malta o Guernsey, un'isola della Corona britannica.

In particolare Hamilton si sarebbe fatto rimborsare 3,3 milioni di sterline d'Iva (Vat) sull'acquisto di un jet privato, trasferito fiscalmente sull'Isola di Man nel 2013.

Nel Regno Unito quest'operazione è consentita solo per velivoli usati a scopo di business commerciale e non a titolo personale.

Subito è arrivata la replica del pilota, che ha parlato attraverso il suo portavoce: "Essendo uno sportivo globale che paga tasse in un vasto numero di Paesi, Lewis si affida a un team di consulenti professionisti nella gestione dei suoi affari. Questi consulenti hanno rassicurato Lewis che ogni cosa é stata fatta alla luce del sole e la questione é ora nelle mani dei suoi avvocati".

IL CASO APPLE - Ci sarebbero anche i soldi di Apple nei paradisi fiscali dei "Paradise Papers".

A partire dalla fine 2013 la società guidata da Tim Cook avrebbe usato l'isoletta di Jersey, nella Manica, come rifugio per miliardi di dollari.

Secondo quanto emerso dall'inchiesta il colosso della web economy avrebbe creato un'apposita nuova struttura nell’isola per continuare a ridurre il carico fiscale dopo che l’Unione europea aveva contestato le agevolazioni fiscali ottenute in Irlanda.

(Redazione Online/F)
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