C'è la panchina intelligente, che consente di caricare il telefonino con i pannelli fotovoltaici e avere la connessione wifi; il vaso che parla e dice se la pianta ha sete o bisogno di una potatura; l'applicazione per cellulari che tiene sotto controllo le malattie croniche.

Nei padiglioni di Sinnova si trova un po' di tutto, dalla sanità allo sviluppo turistico, tanta tecnologia e un pizzico di cultura. Le 99 aziende espongono i loro prodotti come in una fiera 2.0: si fanno conoscere, cercando di vendere e magari ne approfittano per andare a caccia di finanziatori che credano nel progetto.

TALENT SCOUT - Quasi tutti hanno iniziato grazie all'aiuto di Sardegna Ricerche, che oltre a organizzare per il quinto anno consecutivo il salone dell'innovazione - ospitato dalla Manifattura Tabacchi, a Cagliari - ha anche il ruolo dello scopritore di talenti.

In tanti casi i giovani hanno associato le nuove tecnologie alle lavorazioni artigianali: "Usiamo il taglio laser e il ricamo digitale per confezionare le nostre creazioni", raccontano Maria Francesca Maniga e Giuseppe Scalas, fondatori di Inveloveritas, azienda che ha inserito su tovaglie, stole e magliette alcune figure tipiche della Sardegna.

GLI AIUTI - La Regione dà una mano all'inizio: la Giunta ha messo sul piatto 250 milioni per alimentare i bandi che coinvolgono «dal piccolo imprenditore fino al grande investitore», ha ricordato l'assessore alla Programmazione Raffaele Paci.

Per l'innovazione ci sono altri 25 milioni di euro. Questo non significa che la Sardegna sia l'Eldorado delle start up, anzi. Non sempre è facile partecipare alle gare ed entrare nelle graduatorie, lamentano le imprese. Quello della tecnologia è comunque un settore in espansione nell'Isola: "Dà lavoro a migliaia di persone nell'area di Cagliari e non solo. Una realtà che sta crescendo velocemente", ha detto Paci.

FORMAZIONE - E proprio per questo motivo non c'è tempo da perdere.

"Serve un cambio di passo generale. La formazione prima di tutto deve adeguarsi, altrimenti l'innovazione tecnologica rischia di creare scompensi: servono persone con le giuste competenze, serve una scuola che formi alle nuove esigenze del mondo del lavoro e serve soprattutto che i giovani in quel mondo ci arrivino molto prima di quanto accade ora", conclude il vicepresidente della Giunta.

SARDEGNA RICERCHE - La giornata inaugurale di ieri è stata anche l'occasione per ascoltare come si può innovare e come si possono risolvere i problemi più comuni dalla viva voce di chi ha già raggiunto il successo: tanti hanno ascoltato con interesse la relazione di Stefano Venturi (amministratore della Hewlett Packard Enterprise, multinazionale dell'informatica) sulla rivoluzione industriale.

"Sinnova è una vetrina importante con l'obiettivo di promuovere l'incontro tra le imprese, e tra queste e le principali strutture pubbliche regionali per favorire accordi commerciali e di partenariato", ha ricordato il direttore generale di Sardegna Ricerche, Giorgio Pisanu. Ad esempio, Alessandro Massarelli vorrebbe replicare la sua start up Botteega, un sito per fare la spesa on line nato nel mercato di San Benedetto a Cagliari, in altre città: "Vorrei sviluppare il progetto», dice, «che inizialmente è stato finanziato da Sardegna Ricerche".

IL PROGRAMMA - Sinnova proseguirà fino a domani. Oggi si parlerà di innovazione del turismo e di promozione dei territori e dei prodotti: Katia Pantaleo, manager che si occupa di sviluppare il marchio Ichnusa, racconterà la sua esperienza.

Michele Ruffi

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