Continuano senza sosta in Messico le operazioni di ricerca dei dispersi del terremoto di magnitudo 7.1 che martedì si è abbattuto sul sud e sul centro del Paese.

Il bilancio delle vittime del sisma - ancora provvisorio - è salito a 245, di cui 115 solo a Città del Messico, secondo quanto comunicato dal sindaco della capitale Miguel Angel Mancera.

Prosegue il lavoro dei soccorritori: si scava sotto le macerie della scuola "Enrique Rebsamen", dove sono morti 19 bambini e sei adulti.

LA STORIA DI FRIDA SOFIA - Sotto i resti dell'istituto - e questa è la notizia circolata durante la giornata - sarebbe stata trovata viva una bambina di nome Frida Sofia, di 12 anni.

Notizia smentita in serata dalle autorità militari messicane che stanno coordinando le squadre di soccorso. "Non è corrispondente alla realtà - hanno detto - la storia che ha attirato l'attenzione internazionale di una bambina di 12 anni, chiamata Frida Sofia, intrappolata sotto le macerie".

Questo perché, ha dichiarato il sottosegretario alla Marina, Angel Enrique Sarmiento, "abbiamo controllato le liste degli studenti con la direzione della scuola e siamo sicuri che tutti i bambini o, sfortunatamente, sono morti, o sono ricoverati o sono in salvo nelle loro case". Le squadre di soccorso, però, stanno continuando a scavare nella speranza di poter trovare ancora in vita un addetto alle pulizie della scuola sepolto sotto le macerie.

IL PRESIDENTE MESSICANO: "IL PAESE HA RISPOSTO CON SOLIDARIETÀ" - In un messaggio alla nazione, il presidente messicano Enrique Peña Nieto ha elogiato gli sforzi dei soccorritori, che finora hanno consentito di estrarre vive dalle macerie degli edifici crollati a Città del Messico più di 50 persone.

"La priorità è ancora salvare vite e fornire assistenza medica a coloro che ne hanno bisogno", ha detto il capo di Stato, che ha ringraziato per i tanti messaggi di solidarietà ricevuti da tutto il mondo, tra cui quello del premier italiano Paolo Gentiloni in apertura del suo discorso alle Nazioni Unite.

"Il Messico ha risposto integralmente e con solidarietà", ha poi sottolineato, aggiungendo che il lavoro di risposta al terremoto sarà effettuato in tre fasi: il sostegno alle vittime, il censimento dei danni e la ricostruzione, che comporterà la demolizione di edifici con "danni strutturali irreparabili".

(Redazione Online/F)

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