"Basta falsità, sono pronto a un confronto pubblico per esercitare i diritti di difesa e di informazione al cittadino".

Lo afferma - attraverso il suo legale Francesco Romito - il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo, che ha voluto rispondere alle "gravissime accuse infondate" mosse nei suoi confronti nell'ambito della vicenda Consip.

Il riferimento è alle presunte parole pronunciate dal colonnello e dal capitano del Noe Gianpaolo Scafarto davanti alla procuratrice di Modena Lucia Musti.

"Se vuole ha una bomba in mano. Lei può far esplodere la bomba. Scoppierà un casino. Arriveremo a Renzi": queste le frasi incriminate.

"Vista l'escalation mediatica delle vicende legate all'indagine Consip ed alle gravissime accuse infondate rivolte al Capitano Ultimo ed ai suoi carabinieri, riteniamo doveroso - afferma il legale, per conto di De Caprio - renderci disponibili ad un pubblico confronto al fine di chiarire dubbi e sospetti".

GENTILONI: "INACCETTABILE SCREDITARE LE ISTITUZIONI" - "Per un Paese come il nostro, la credibilità, l'autorevolezza di istituzioni che amministrano la giustizia, istituzioni militari che garantiscono la nostra sicurezza, soprattutto di questi tempi, è un bene prezioso da tutelare. Se ci sono dei comportamenti che questa credibilità e questa autorevolezza screditano, penso che siano dei comportamenti gravissimi".

A dirlo è il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, durante la Festa nazionale del'Unità a Imola proposito del caso Consip. "Per fortuna - ha aggiunto il premier - queste istituzioni possono avere al loro interno gli anticorpi, la credibilità per evitare questi comportamenti, se necessario eliminarli. Ho fiducia che chi amministra la giustizia, chi garantisce la nostra sicurezza sappia confermare la credibilità di cui tutti abbiamo bisogno. Quello che mi preoccupa in questa vicenda è che venga messa in discussione questa credibilità, sarebbe gravissimo, ma sono convinto che non sarà così. Chi l'ha messa in discussione, alla fine non riuscirà a incrinare la forza di queste istituzioni".

Una "posizione di fiducia" messa in dubbio ieri dal ministro degli Esteri Angelino Alfano che, rispetto alle notizie che erano emerse in giornata sulla posizione del pm Woodcock (indagato per falso) aveva detto: "Quello che sta venendo fuori sui giornali sul caso Consip è scandaloso e inquietante per chi ama la democrazia del nostro Paese. Serve chiarezza, perché è in gioco la tenuta democratica del Paese".

(Redazione Online/m.c.)

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