Trump torna sui suoi passi: dopo aver condannato, a distanza di due giorni dai fatti di Charlottesville, i suprematisti bianchi, fa marcia indietro e dice che la colpa è di entrambi.

È accaduto nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri alla Trump Tower di New York: "Da una parte c'è un gruppo che è aggressivo, dall'altra un gruppo che è anche molto violento: e nessuno vuole dirlo, ma lo dirò io. Che dire della alt - left che ha attaccato la alt - right? Non hanno qualche responsabilità anche loro?", ha dichiarato il presidente Usa.

"Le persone che erano lì non erano tutti neonazisti o suprematisti bianchi", la chiosa.

Le dichiarazioni di Trump hanno subito provocato la reazione di diversi esponenti repubblicani. "Dobbiamo essere chiari, i suprematisti bianchi sono repellenti", ha twittato lo speaker della Camera Paul Ryan. "Sono responsabili al 100%", gli ha fatto eco il senatore della Florida Marco Rubio.

"Non vi è equivalenza morale tra i razzisti e gli americani che si sollevano contro odio e fanatismo", ha twittato invece John McCain.

L'unico ringraziamento, imbarazzante, arriva a Trump da David Duke, ex leader del Ku Klux Klan: "Grazie presidente per la tua onestà e il tuo coraggio nel dire la verità su Charlottesville e aver condannato i terroristi di sinistra".

LE STATUE DEI CONFEDERATI - E intanto a Baltimora, nella notte, sono state rimosse le statue dei confederati in seguito al voto espresso dal consiglio comunale. Tra i vari monumenti rimossi anche quello di Robert E Lee, il generale che comandò l'esercito dei confederati della Virginia settentrionale. E proprio la rimozione della statua di Lee aveva scatenato le proteste e la marcia dei suprematisti bianchi a Charlottesville.

(Redazione Online/L)

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