Italia e Francia sono sempre più ai ferri corti: dopo Fincantieri è la volta di Tim.

Il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda minaccia di attivare la golden power, ossia i poteri speciali dello Stato, sull'azienda di telecomunicazioni, che ora ha come azionisti principali i francesi di Vivendi.

Sulla vicenda Palazzo Chigi ha già avviato un'istruttoria da quando Arnaud de Puyfontaine ha sostiuito con l'incarico ad interim l'amministratore delegato dimissionario Flavio Cattaneo.

"Facciamo quello che deve fare il governo, cioè applicare le regole che esistono, abbiamo chiesto di verificare se c'è l'obbligo di notifica sull'attività di direzione e coordinamento di Tim da parte di Vivendi", spiega Calenda, che puntualizza come le due partite, quella di Tim e quella di Fincantieri, non abbiano "nulla a che fare".

"Nessuna ritorsione", continua insomma Calenda

Tornando a Fincantieri, Calenda ha ribadito la "linea della fermezza" italiana, aprendo a un "canale di dialogo costruttivo con i francesi". E il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha dichiarato che l'Italia non accetterà l'ipotesi, prospettata dai francesi, di un 50% a testa.

La partita tra l'Italia e i cugini d'oltralpe è insomma aperta e si gioca su più fronti.

C'è anche la questione Mediaset infatti. Vivendi, oltre ad acquisire la maggioranza di Tim, ha preso anche il 30% del Biscione.

(Redazione Online/L)
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