È morto a 87 anni l'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl.

Con 16 anni di presidenza è stato il più longevo della storia tedesca dopo Otto Von Bismarck.

Leader della Cdu, il partito conservatore oggi guidato dalla Merkel, ha governato la Germania ininterrottamente dal 1 ottobre 1982 al 27 ottobre 1998.

Principale artefice della riunificazione delle due Germanie, avvenuta durante il suo secondo mandato, è anche considerato, assieme al francese Francois Mitterand, l'architetto del Trattato di Maastricht, che ha dato vita all'Unione Europea.

Gli ex presidenti Usa George W. Bush e Bill Clinton lo hanno definito "il più grande leader europeo della seconda metà del XX secolo".

Nato nel paese di Ludwigshafen il 3 aprile del 1930, entra nella Cdu quando ha appena 16 anni.

Nel 1969 diventa governatore del suo lander, la Renania-Palatinato, e nel '73 è segretario della Cdu.

La prima sfida per il cancellierato arriva nel 1976, la perde contro il socialdemocratico Helmut Schmidt, ma la presa del potere è solo rimandata.

Nel suo terzo governo nomina una giovanissima Angela Merkel ministro della Gioventù.

Nel 1998, dopo 16 anni ininterrottamente al potere, perde le elezioni contro il socialdemocratico Gerard Schroeder.

Poco dopo esplode lo scandalo sui fondi alla Cdu e su presunte tangenti, così l'ex cancelliere si ritira a vita privata.

Neanche quella, negli ultimi anni, gli riserva molte soddisfazioni.

Sua moglie Hannelore Renner, con cui è sposato dal 1960 e cui ha avuto due figli, viene trovata morta nella sua abitazione il 5 luglio 2001: aveva ingerito sonniferi in gran quantità, molto probabilmente un suicidio.

(Redazione Online/L)
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