Alla vigilia del summit in cui si celebreranno i sessant'anni dalla firma dei Trattati di Roma, Papa Francesco riceve in Vaticano i 27 leader degli Stati membri dell'Unione europea.

Unica assente la premier inglese Theresa May che il prossimo 29 marzo darà avvio all'iter per la Brexit.

Con un lungo corteo di auto blu, i rappresentanti dei Paesi dell'Ue sono giunti nella Capitale oggi pomeriggio intorno alle 17.

Il video dell'arrivo in Vaticano dei 27 capi di Stato

TAJANI: "UNITI SI VINCE" - Nel suo discorso il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha parlato dell'importanza dell'unità.

"Noi oggi siamo qui riuniti per celebrare il nostro progetto comune e domani firmeremo un documento di intenti comuni", ha dichiarato. "Solo insieme e uniti si possono vincere le grandi sfide, possiamo sconfiggere il terrorismo, risolvere il problema dell'immigrazione".

GENTILONI: "LA CHIESA FONDAMENTALE PER L'UE" - Anche il premier Paolo Gentiloni è intervenuto nel corso dell'udienza, concentrandosi sui problemi della disoccupazione e della povertà: "Oggi la globalizzazione, che è un'opportunità, ha anche creato squilibri insopportabili", ha affermato. "Milioni di poveri interrogano la nostra responsabilità, la crisi economica ha fatto crescere la disoccupazione. Di fronte a queste sfide abbiamo il dovere di individuare soluzioni comuni".

Ha poi sottolineato il ruolo fondamentale del Vaticano nella fondazione dell'Ue: "La chiesa ha incoraggiato l'integrazione, ad esempio papa Paolo VI che parlava della magnifica realtà dell'unione".

PAPA FRANCESCO CONTRO I POPULISMI - "I padri fondatori ci ricordano che l'Europa non è un insieme di regole da osservare, non un prontuario di protocolli e procedure da seguire. Essa è una vita, un modo di concepire l'uomo a partire dalla sua dignità trascendente e inalienabile", ha detto Papa Francesco davanti ai 27 capi di Stato.

"L'Europa ritrova speranza nella solidarietà, che è anche il più efficace antidoto ai moderni populismi", ha poi continuato. "Al contrario", avverte il Pontefice, "i populismi fioriscono proprio dall'egoismo, che chiude in un cerchio ristretto e soffocante e che non consente di superare la limitatezza dei propri pensieri e 'guardare oltre'".

Ha poi parlato del muro di Berlino, richiamando "il dramma di "quell'innaturale barriera che dal Mar Baltico all'Adriatico divideva il continente", sostenendo che "oggi si è persa pure la consapevolezza del dramma di famiglie separate, della povertà e della miseria che quella divisione provocò".
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