Si apre oggi la due giorni di Baden-Baden, la città tedesca famosa per le terme che ospita ora il G20, il summit che riunisce i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali delle prime venti economie del mondo.

Partecipano anche 12 istituzioni, tra cui il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).

La Germania, che è presidente di turno, ha anche invitato - in qualità di ospiti - Costa d'Avorio, Marocco, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Ruanda, Senegal, Singapore, Spagna, Svizzera e Tunisia, e il tema principale sul tavolo sarà il protezionismo.

Un tema tornato in testa alle agende europee, soprattutto dopo le scelte in questa direzione annunciate dalla nuova amministrazione statunitense di Donald Trump. Misure, ad esempio, come la tassa di confine sulle importazioni.

Già lo scorso settembre, i leader del G20 avevano dichiarato la loro "opposizione al protezionismo sul commercio e sugli investimenti in tutte le sue forme".

Così la Germania proporrà al G20 la firma di un elenco dei principi per rendere le economie più resistenti agli choc, come la solidità delle finanze pubbliche, un mercato del lavoro flessibile e sistemi di sicurezza sociale efficienti.

Ci sarà spazio anche per affrontare il tema delle guerre informatiche e quello dell'attuazione di un sistema che scoraggi le grandi aziende internazionali, come Google, Starbucks, Amazon, Facebook o eBay da strategie di elusione fiscale aggressive, che sfruttano lacune e discordanze nelle regole.
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