Una donna in salute dichiarata morta e un'altra, realmente deceduta, considerata ancora viva dalla burocrazia italiana.

Una storia dai contorni macabri e grotteschi ha visto come protagoniste due anziane di Lendinara, in provincia di Rovigo.

Identiche quasi in tutto - stessa età, stesso paese di residenza - tranne che per una "a" nel loro cognome. Di qui la svista.

Tutto è cominciato con la morte in ospedale di Carla Paiola, 88 anni.

Quando l'impiegato della struttura si è trovato a trasmettere tutta la documentazione al comune di residenza ha omesso la prima vocale, creando involontariamente uno scambio di persona al limite del surreale.

Ed è stato così che Carla Piola (senza la "a") camminando per il paese si è trovata davanti, con estremo stupore, il proprio annuncio funebre affisso sui muri. L'anziana ha dovuto così rassicurare parenti e amici sul suo stato di salute.

Ma i problemi non sono finiti qui: non è ancora stato possibile celebrare i funerali di Carla Paiola, l'anziana realmente deceduta, perché alla burocrazia italiana risulta ancora in vita.

Le esequie sono rimandate, in attesa che il Comune di Lendinara metta una pezza al macabro scambio di identità.
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