Il Consiglio dei ministri ha dato via libera ai due decreti "Madia-bis", sul taglio delle partecipate pubbliche e il licenziamento dei cosiddetti "furbetti del cartellino".

Per questi ultimi, è stato confermato l'attuale impianto normativo: sospensione in 48 ore e licenziamento entro un mese per gli assenteisti colti in flagrante (che strisciano il badge senza andare poi a lavoro).

Ma arriva l'ampliamento dei termini per avviare l'azione contro il danno d'immagine. E il ritocco dei termini per la denuncia alla Corte dei Conti (da 15 a 20 giorni) e per l'azione di responsabilità.

Viene infine responsabilizzata la figura del dirigente: chi si gira dall'altra parte rischia a sua volta il licenziamento.

I nuovi provvedimenti, predisposti dal governo dopo la sentenza della Consulta che ha imposto un preventivo accordo con le Regioni, saranno seguiti da un ulteriore decreto – relativo al riordino della dirigenza medica delle Asl - oggi rinviato per "cortesia istituzionale", vista l'assenza del ministro della Sanità Beatrice Lorenzin (firmataria del testo).

Mentre il decreto sugli statali - con novità che vanno dalla valutazione alle assunzioni – sarà esaminato dal Cdm durante la prossima settimana, probabilmente giovedì 23 febbraio.

Così come indicato dai giudici costituzionali, i due decreti approvati dall'esecutivo dovranno ora ottenere l'intesa in Conferenza Stato-Regioni, oltre ai pareri delle commissioni parlamentari competenti.

Con le modifiche al decreto sulle società partecipate pubbliche viene spostato al 30 giugno (dal 23 marzo) il termine entro cui le amministrazioni pubbliche devono presentare i piani di razionalizzazione (e l'elenco dei conseguenti esuberi). Rinviata anche la scadenza per l'adeguamento degli Statuti (fine luglio).

UNO DEGLI ULTIMI CASI, IN PROVINCIA DI NAPOLI - VIDEO:

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