Va chiudendosi ottobre, mese ancora una volta scandito da fenomeni meteo estremi e che verrà ricordato per i nubifragi isolati di sabato 1, per la forte mareggiata delle coste meridionali (13/14 ottobre) e per l’ondata di caldo appena conclusa (24/26 ottobre, 35,6°C la temperature più alta registrata a Carbonia Flumentepido).

Ad eccezione dell’evento precipitativo del 1 ottobre, che ha scaricato ingenti quantitativi di pioggia in breve tempo su aree estremamente localizzate e ristrette, sono mancate le vere piogge autunnali, quelle diffuse ed organizzate in tutti i comparti isolani.

L’analisi dei dati pluviometrici mensili provenienti dalla rete di rilevamento Arpas è sconcertante e palesa una situazione di deficit idrico su tutti i nostri settori. Tra le località più secche si segnalano Jerzu con 5 mm contro i 110 mm di media, Putifigari con 8,4 mm contro i 115.6 mm di media, Gonnosfanadiga con 8 mm contro i 65,8 mm di media, Modolo con 9 mm contro i 77,9 mm di media, Uta con 9,8 mm contro i 58,6 mm di media, Dorgali con 10 mm contro i 75,6 mm di media, Giave con 11 mm contro i 93,3 mm di media e Gavoi con 12,2 mm contro gli 80,3 mm di media.

Gli accumuli delle altre stazioni si aggirano generalmente attorno ai 15 mm / 30 mm mentre troviamo valori prossimi alla normalità solamente a Dolianova e Monastir, entrambi interessati dal nubifragio del 1 ottobre.

Le prospettive non sono rosee e stando alle proiezioni modellistiche dovremo attendere la fine della prima decade di novembre (orientativamente 7/10 novembre) per assistere a nuove piogge.
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