Dietro il rapimento di Jacqueline Veyrat, l'imprenditrice alberghiera rapita a Nizza lunedì scorso e liberata mercoledì, ci sarebbe un italiano, ex gestore del ristorante stellato "La Réserve".

Giuseppe S., torinese, avrebbe avuto un forte rancore nei confronti dell'ereditiera, proprietaria del locale, che in seguito al fallimento dell'attività ne aveva ripreso la gestione.

La banda di rapitori, che secondo gli inquirenti non era composta da professionisti ma da principianti, ruoterebbe attorno all'italiano: un uomo identificato come Tintin, ex "paparazzo", si era procurato un segnalatore gps per seguire a distanza l'imprenditrice e facilitare il sequestro di lunedì.

Ora si trova in stato di fermo insieme ad altre otto persone, mentre emergono i particolari della prigionia di madame Veyrat: veniva tenuta sul retro di un furgoncino dotato di una targa falsa che era anche fissata male, tanto da pendere dal veicolo e da dare nell'occhio.

"Un gruppo di dilettanti", dice la polizia.
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