È finita la latitanza di Andrea Ricci, rintracciato a Palma di Maiorca (Spagna) dagli investigatori della Dia di Roma, in collaborazione con la Polizia Spagnola e il contributo della Questura di Napoli, in ottemperanza a un mandato di arresto europeo emesso dall'autorità giudiziaria della Capitale.

Ricci, latitante da due anni, era riuscito a sottrarsi all'arresto dal febbraio 2014 e dalle indagini della Dia era emerso "il ruolo di rilievo da lui ricoperto, considerato uomo di fiducia di Ciro Smiraglia, nipote del boss defunto Michele Zaza", con il quale, secondo la Dia, "aveva posto in essere un articolato sistema di frode" all'Iva comunitaria attraverso un traffico di "autovetture di grossa cilindrata dalla Germania all'Italia, con il contributo essenziale di due funzionari in servizio presso l'Agenzia delle Entrate di Roma".

L'Iva evasa, calcolata in oltre 8 milioni di euro, ha permesso la confisca per equivalente di tre alberghi e un ristorante nella Capitale, alcune società e numerose autovetture nuove pronte per la vendita.

L'arresto è avvenuto nella serata di martedì scorso in un noto ristorante dell'isola dove, secondo quanto emerso dalle indagini della Dia, l'uomo svolgeva attività d'imprenditore nel campo immobiliare soprattutto nelle ristrutturazioni e nell'intermediazione degli affitti ai vacanzieri.

Nell'attività aveva anche coinvolto i suoi più stretti familiari che di recente si erano trasferiti nell'isola.
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