Bloccato da due giorni in ospedale e sedato per i dolori provocati da fratture, traumi, lesioni e ferite, il 28 novembre 2014 il 50enne Alberto Caffiero riceve la visita della polizia municipale. Con difficoltà risponde alle domande e spiega cos'era accaduto 48 ore prima in via Scano: mentre attraversava «sulle strisce pedonali» all'altezza di via Garavetti veniva «urtato violentemente» da un'auto che arrivava dalla sua destra. Aveva «colpito il parabrezza» ed era finito a terra diversi metri più avanti. Essere sopravvissuto, secondo amici e familiari, era stata una fortuna.

Ma poiché le cattive notizie non arrivano mai sole, subito dopo i vigili gli contestano l'attraversamento fuori dagli spazi consentiti e lo sanzionano: 25 euro. «L'urto è stato provocato da un pedone che mi è venuto addosso», la versione di P. S., conducente del veicolo, avvalorata da due testimoni e presa per buona dalle forze dell'ordine.

A cui poi i giudici hanno dato torto, come si racconta in un articolo pubblicato sull'Unione Sarda in edicola.
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