Erano a conoscenza di molti retroscena ma preferirono non parlare, trincerandosi dietro un atteggiamento omertoso che rese molto più complicata l'indagine sui delitti di Gianluca Monni e Stefano Masala.

Ora la Procura di Nuoro ha presentato il conto a 32 testimoni reticenti, tutti di Orune, che sono stati iscritti nel registro degli indagati per favoreggiamento personale nei confronti dei presunti autori dei due delitti: Pietro Paolo Pinna, 18 anni di Nule e suo cugino Alberto Cubeddu, 21 anni di Ozieri.

Gianluca Monni, 19 anni, venne ucciso l'8 maggio del 2015 a Orune mentre attendeva il bus per recarsi a scuola a Nuoro.

Stefano Masala, 29 anni di Nule, il cui corpo non è stato mai ritrovato, scomparve invece la sera prima del delitto di Monni e - secondo gli inquirenti - sarebbe stato ammazzato da Pinna e Cubeddu che volevano così eliminare un testimone scomodo e fa ricadere su di lui la colpa dell'agguato allo studente orunese, che avevano compiuto usando l'auto di Masala.

A scatenare la furia omicida dei due cugini - sempre stando alla ricostruzione degli inquirenti - era stata una lite scoppiata durante la festa di Cortes Apertas a Orune tra Monni e Pinna.
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