Niente accordo per il cessate il fuoco in Siria tra soldati dell'esercito turco e i combattenti curdi.

A smentire la notizia trapelata ieri circa una sospensione temporanea degli scontri è il ministro turco per gli Affari Ue, Omer Celik, che ha detto: "La Repubblica di Turchia è uno Stato indipendente e legittimo. Non si può fare conto che faccia un accordo" con i combattenti curdi. "Le cui attività nel nord della Siria - ha aggiunto - portano beneficio solo al gruppo terroristico, non al popolo curdo".

CRITICHE DAGLI USA - Inoltre, il governo turco ha convocato l'ambasciatore degli Stati Uniti ad Ankara, John Bass, per protestare contro le recenti critiche arrivate da Washington all'operazione delle truppe di Ankara in territorio siriano. "È stato sottolineato - ha riferito il portavoce del ministero turco degli Esteri, Tanju Bilgic - che queste dichiarazioni non sono assolutamente accettabili e non rispecchiano una relazione tra alleati".
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