Dopo aver fatto uccidere a cannonate due funzionari che si erano appisolati durante un meeting al quale partecipava, il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un ha usato ancora una volta i suoi metodi barbari per sbarazzarsi di funzionari del regime.

Ieri ha fatto fucilare da un plotone di esecuzione il vice premier Kim Yong-jin.

Lo denunciano fonti del ministero sudcoreano dell'Unificazione citate dall'agenzia di stampa Yonhap, precisando che l'esecuzione è avvenuta il mese scorso.

Kim-Yong-jin, che aveva 63 anni, era stato accusato di "aver esibito un atteggiamento negativo" in occasione di una sessione del Parlamento a giugno.

È andata decisamente meglio al responsabile del Dipartimento per il fronte unito, da cui dipendono le relazioni con Seul, inviato in una fattoria per un mese di "rieducazione". Nel 2013 anche lo zio di Kim Jong-un, Jang Song Thaek, era stato ucciso per azioni "contro rivoluzionarie".
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