La sua mamma di 17 anni, incinta di sette mesi, si era provocata un aborto spontaneo ingerendo delle pillole, l'aveva partorita e poi l'aveva sepolta in un parco a Trebaseleghe, in provincia di Padova, nel novembre 2015, ancora viva.

Il cadavere della bimba, ritrovato poco dopo, è ancora all'obitorio, in attesa di una sepoltura che non può arrivare se non col nulla osta della Procura dei Minori di Venezia.

A lanciare un appello affinché la piccola abbia un funerale - anche a spese del Comune - è il sindaco della cittadina, Lorenzo Zanon.

"Non esiste che dopo 9 mesi non abbia avuto ancora una degna sepoltura - dichiara - sembra quasi che sia stata dimenticata. Credo che in così tanti mesi non sussistano più ragioni di indagini giudiziarie. E allora si dia il nulla osta".

Qualche mese fa il primo cittadino aveva comunicato la disponibilità del Comune a pagare le spese, nel caso in cui la famiglia della 17enne - che si trova in carcere a Pontremoli (Massa Carrara) - non avesse provveduto.
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