A gennaio 2015, improvvisamente, Melissa Curley Bogner, 41enne dello Stato Usa del Maryland, ha iniziato a sentire caldo alle dita del piede destro.

Nessun dolore, solo calore.

"Passerà", si è detta.

Dopo qualche tempo, però, il calore è aumentato e le sue dita hanno iniziato ad arrossarsi.

Rosso pallido. Rosso acceso. Cremisi.

Allora Melissa si è rivolta a un medico.

Diagnosi: infezione da fungo, da curare con una semplice pomata.

Passano le settimane, nessun passo avanti.

Allora il dottore le dà una crema ancora più potente, a base di corticosteroidi.

Niente. Anzi: oltre al calore, diventato bruciore, oltre all'arrossamento, inizia il fastidio, che presto si trasforma in dolore.

E la vita della 41enne cambia per sempre.

Nessuno specialista, infatti, riesce a capire di cosa si tratti.

Il piede continua ad arrossarsi, a formicolare. Le brucia fino a farle molto male.

Melissa piomba nel panico e nella depressione.

La sua storia è raccontata dal Washington Post, sotto la voce "Malattie misteriose".

E, nonostante una miriade di consulti, la patologia che ha colpito miss Bogner è rimasta davvero misteriosa per mesi.

"Ma non mi sono data per vinta e ho continuato a documentarmi, a cercare compulsivamente su Google 'piedi rossi che bruciano' finché ho trovato un'ipotesi plausibile".

Ovvero: Erythromelalgia (nota anche come morbo di Mitchell), una rara malattia vascolare che colpisce la microcircolazione delle estremità, cioè i vasi sanguigni di mani e piedi.

L'autodiagnosi è stata ora confermata dal Centro americano per le malattie rare, che si sta finalmente occupando del caso di Melissa.

Dopo settimane, però, ancora nessun miglioramento.

Per l'Erythromelalgia primaria, che colpisce una persona ogni 100mila e di cui non è stata ancora individuata la causa, non esiste infatti una cura precisa.

Ma ora che finalmente sa di cosa soffre, Melissa non è intenzionata a mollare.
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