Sullo sfondo della battaglia interna del centrosinistra sulla scelta della sede per la Asl unica regionale ci sono i numeri del disavanzo del 2015. Una voragine di quasi 350 milioni di euro, accumulati dalle Aziende sanitarie sarde che chiudono l'anno in passivo.

La differenza tra il fabbisogno e la spesa effettiva rappresenta il vero cruccio sul quale la politica è costretta a intervenire con una serie di riforme contenute nel Piano di rientro, varato dalla Giunta, che ancora deve entrare a regime.

I dati del disavanzo di ogni singola Asl, elaborati dal Nsis (Nuovo sistema informativo sanitario) non lasciano molti dubbi sull'interpretazione.

Per la sanità è sempre più bollino rosso e sebbene alla fine del 2015 ci sia stato un risparmio di 50 milioni di euro, la situazione rimane comunque preoccupante.
© Riproduzione riservata